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dal catalogo della mostra. 2003
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Il
catalogo della mostra è disponibile presso Villa Palagione
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Licio
Isolani
è nato a Volterra,in Toscana, nel 1931. Ha studiato presso l' Istituto
Statale d'Arte di Volterra e di Firenze, dove ha conseguito il titolo
di Maestro d'Arte. La sua educazione artistica inizia molto presto nel
laboratorio d'alabastro del nonno e del padre, dove impara a scolpire
e modellare oggetti ed animali decorativi. Ma la sua curiosità lo spinge
ad andare oltre. Non poteva fermarsi lì... a volte disegna i fumetti di
Topolino, altre volte armeggia con elastici e fili elettrici per costruire
il campanello di casa. Ancora oggi Licio ammette di lasciarsi incuriosire
da queste cose e di vedere la sua attività artistica come una sorta di
gioco. Completati gli studi a Firenze, Licio si reca negli Stati Uniti
a S. Poul, nel Minnesota. Quindi si trasferisce a New York dove tutt'ora
lavora e risiede. E' membro del gruppo organizzatore delle prime gallerie
cooperative, "Coop-Gallery on 10th Street", nate in quel periodo a New
York. All'inizio degli anni sessanta insegna scultura alla New School
University for Social Research, e ora Licio è insegnante di ruolo (Senior
Associate Professor) al Pratt Institute, ed insegna scultura nella Sezione
delle Belle Arti. Alla fine degli anni sessanta Licio entra a far parte
del gruppo E.A.T (Experiment in Art and Technology), che gli artisti Robert
Rauschenberg, John Cage e l'ingegnere Bill Kluver della I.B.M., avevano
appena formato. La I.B.M. era già stata sponsor principale dei "NINE EVENINGS"
al Lexinton Armory in New York. Con questo gruppo Licio partecipa ad alcune
mostre importanti, una delle quali, dal titolo "Some More Beginnings",
era stata organizzata simultaneamente nei due musei più importanti di
New York: quello d'Arte Moderna (MOMA) ed il Brooklyn Museum. Nel movimento
artistico dell'E.A.T., Licio ritrova il rapporto esistente fra il suo
amore per i fenomeni delle scienze naturali e quello per l'arte. In questo
periodo inizia a dedicarsi alla scultura cinetica introducendovi materiali
nuovi, fra i quali la plastica. Nell'ultima fase di questo periodo di
ricerca artistica, Licio spinge la sua curiosità creativa al limite dell'impossibile,
come fa alla Columbia University di New York, dove cerca di studiare la
possibilità di impiegare l'energia atomica come fonte di illuminazione
interna permanente nelle sue sculture. La ricerca viene abbandonata poichè
di rivela pericolosa. All'inizio degli anni settanta, avviene una svolta
importante nel suo lavoro. In un soggiorno in Italia, durante il quale
Licio dirige un corso di scultura estivo organizzato dal Pratt Institute,
riceve l'invito di partecipare alla manifestazione artistica Volterra
73. Partecipa alla manifestazione con un progetto autobiografico dal titolo
"Volterra anno zero", un'azione che richiedeva il coinvolgimento diretto
del pubblico. Da questo momento inizia la sua attività artistica nel settore
della performance-art e delle installazioni. "CON QUESTO IO HO TROVATO
LA TOTALE LIBERTA' CREATIVA", dice Licio di se stesso. Nel 79 va a Parigi
e presenta la performance "AT THE HEART OF THE MATTER" (Nel cuore della
questione), un dialogo in forma scritta fra Licio e gli spettatori presenti
nella galleria Vitrine pour l'Art Actuel. Con questa opera presenta al
pubblico la dinamica umana più stimolante del concetto di "SOPRAVVIVENZA",
quella che lui esprime nel suo lavoro. Nell' '86 è in Taiwan per una serie
di conferenze sulle lnuove tecniche di fusione degli oggetti d'arte. Nell'occasione
visita la Tama University a Tokyo, in Giappone. Nel '93 è in Canada per
l'inaugurazione della mostra "Un Point de Vue Sur Design" al Museo del
Design di Montreal, dove ora alcuni suoi lavori fanno parte della collezione
permanente del museo. Nel '95 si trova a Taipei, ancora in Taiwan per
l'inaugurazione della sua mostra personale all' Yoo Yoo Yang Museum and
Gallery. Licio ha esposto anche nel Trenton Museum, nel Newark Museum
e all' Hudson River Museum. Altre performance sono state realizzate al
Guggenheim e Whitney Museums e nello spazio multimediale della Franklin
Furnace. I suoi lavori fanno parte delle collezioni del Museum of Moderm
Art nel Minnesota, del Montreal Museum of Design, e del Smithonian Design
Museum di New York, nonchè di altre collezioni private.
Morto
04.07.2015
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